LA TUA LIBRERIA: ENRICA

"Risero alcuni di quel mutamento, ma egli li lasciava ridere e non vi badava; perché sapeva bene che molte cose buone, su questo mondo, cominciano sempre col muovere il riso in certa gente."

- Charles Dickens, Canto di Natale (1843)




DINAMICA

La lettrice di oggi è un'appassionata della saga di Harry Potter, che colleziona in tutte le lingue del mondo. Ama il fantasy in generale, come dimostra la sua venerazione per le leggende celtiche e le musiche irlandesi, che riproduce col flauto traverso.  
La libreria in verticale, simpatico elemento d'arredo, spezza la classicità dell'ambiente e lo rende più allegro. Le due porte mi fanno pensare alla scena di "Labyrinth", in cui un meraviglioso David Bowie nei panni di Jareth, re dei Goblin, obbliga Sarah a scegliere, attraverso un enigma, tra la porta che conduce al castello o quella che conduce a morte certa. 

Le scelte dei tre libri Enrica ce le motiva così:

1. ORGOGLIO E PREGIUDIZIO 
Jane Austen (1813)
Per non perdere mai la voglia di innamorarsi e sentirsi un po' come una Lizzy moderna; perché anche se i tempi sono cambiati, a far da padrone sono sempre la paura, l'orgoglio e sopra a tutti, il falso pregiudizio.

2. HARRY POTTER E LA PIETRA FILOSOFALE 
J.K. Rowling (1997)
Fantasy epocale di un'umanità toccante. Geniali i personaggi: così veri e così toccanti da farti rimanere legato a loro nel corso degli anni. Scelgo il primo libro perché è l'origine di tutto. 

3. CANTO DI NATALE
Charles Dickens (1843)
Significativo l'arrivo degli spiriti. Credo che rappresentino insieme la consapevolezza e il cambiamento di ognuno. Gli incontri di Scrooge con i fantasmi hanno l'aspetto di una seduta in cui ti trovi a riflettere su chi sei stato, sugli errori fatti e sulle cose non dette. E grazie al romanzo scopri pian piano che non è mai troppo tardi per migliorarsi.

Tre scelte molto diverse. Ormai costante della nostra rubrica del sabato è una presenza femminile forte, sia a livello di autrici che di eroine dei romanzi. Il genere fantasy non incontra il mio gusto letterario; il classico di Dickens invece sì: di un'eternità universale. 






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