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Visualizzazione dei post da gennaio, 2019

IN VIAGGIO CON...SARA

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"[...]ci rendiamo conto che l'unica cosa assolutamente costante è il mutamento - un mutamento improvviso, catastrofico e tutt'altro che confortevole. Perché uno squilibrio deve essere un problema, se lo stato naturale delle cose è il cambiamento?" - Kary Mullis, Ballando nudi nel campo della mente  (1998) Leggo le sue parole e mi viene voglia di prenotare un viaggio all'istante, o più precisamente di partire per il mare, che Sara rincorre da sempre, che fa parte di lei, che la chiama e la riconcilia col mondo; quindi lo sceglie, come elemento di vita e come luogo in cui portare il suo personaggio, che è una persona reale, uno "scienziato", autore di un'autobiografia.  La foto che ci manda è stata scattata in Sicilia, in una spiaggia raggiunta ad Ottobre, fuori stagione. Ma non è che abbia troppa importanza in questo caso la località, visto che:  "Il mio posto è il mare , non importa dove. Potrei anche sapere di essere al mare se

IN VIAGGIO CON...MUGHI

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"Alessandria finalmente! Alessandria goccia di rugiada. Esplosione di nubi bianche. Sei come un fiore in boccio bagnato da raggi irrorati dall'acqua del cielo. Cuore di ricordi impregnati di miele e di lacrime." - Nagib Mahfuz, Mīrāmār (1967) Alessandria d'Egitto a fine anni '80 È mio padre il protagonista di stasera. Io lo auguro a tutti, se possibile, di discorrere per un po' di tempo con un genitore di un suo luogo del cuore, magari davanti a delle foto. Si attraversa il tempo e ci si rincontra. Lui sceglie prima di tutto il romanzo - "Mīrāmār" - dello scrittore premio Nobel, egiziano come lui, Nagib Mahfuz. E lo sceglie perché parla di Alessandria d'Egitto e di una pensione sul mare, dove diversi ospiti incrociano i loro destini. A me ha infinitamente ricordato "Oceano mare",scritto da Baricco quasi trent'anni dopo. Il luogo scelto, va da sè, è Alessandria e mentre gli chiedo il perché gli ridono gli occhi. L&#

IN VIAGGIO CON...MONIA

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XXXV • LE FINESTRE Chi guarda fuori attraverso una finestra aperta non vede mai tante cose quante ne vede chi guarda una finestra chiusa. Non c'è oggetto più profondo, più misterioso, più fecondo, più tenebroso, più abbagliante di una finestra illuminata da una candela. Ciò che si può vedere alla luce del sole è sempre meno interessante di quello che avviene dietro un vetro. In quel buco nero o luminoso, vive la vita, sogna la vita, soffre la vita. Al di là delle onde dei tetti, scorgo una donna matura, povera, già invecchiata, sempre curva su qualcosa, che non esce mai. Con il suo viso, il suo vestito, i suoi gesti, con quasi niente, ho costruito la storia, o piuttosto la leggenda, di questa donna, e a volte la racconto a me stesso piangendo. Se fosse stato un povero vecchio, avrei ricostruito la sua altrettanto facilmente. Così me ne vado a letto, fiero di aver vissuto e sofferto in qualcuno che non sono io. Forse mi direte: «Sei proprio sicuro che la leggen