SCOZIA: UN'ESTATE DA LIBRAIE - GIORNO 11

"Certo, la cultura è studio, applicazione, informazione: ma è, prima ancora, disposizione naturale, gentilezza dell'animo."

- Mario Soldati, America primo amore (1935)









RIGG BAY

Oggi è l'ultimo giovedì del mese e, come preannunciato la volta scorsa, al pub ci sarà la tanto attesa Spoken Word Night, serata dedicata a poesie, racconti e letture. Protagonista è una cerchia di lettori di cui fanno parte anche autori locali. Perlomeno, questo è quello che abbiamo capito e attorno a cui creiamo le nostre romantiche aspettative.
Ma non è ancora sera.
Oggi, 31 agosto, anniversario della morte di Lady Di, è un giorno di sole accecante. Alla principessa dedichiamo uno scaffale intero della libreria, a noi concediamo una visita al mare. Prendiamo l'autobus per raggiungere Rigg Bay, la spiaggia di cui diversi abitanti ci hanno parlato. Ci arriviamo dopo circa mezz'ora di cammino tra la vegetazione e chiedendo conferma alle poche anime che incontriamo; tempo di sedersi e lo spiritoso clima scozzese cambia improvvisamente. Viene a salvarci Finn, tra i responsabili della Open Book, che abita nelle vicinanze. Non solo si presenta con un pranzo al sacco (nel caso ci fosse stato il sole) ma ha addirittura un piano B: saliamo sulla sua jeep e attraversiamo i campi sotto la pioggia battente per arrivare ad una casetta di legno costruita nel bosco assieme ad uno dei suoi figli. Una parete è di vetro e dà sul mare. Lo sguardo abbraccia tutta l'insenatura. In lontananza solo una barca a vela. Noi al riparo, a dividere pane, burro, salmone, qualche Corona e i nostri pensieri. Finn ha quattro figli e oggi ha trovato due ore per stare noi e farci sentire ancora più parte di Wigtown. E' lui a riportarci a casa e non possiamo che ringraziarlo con una tazza di caffè della moca, che è ormai diventato il nostro simbolo di riconoscimento.
Il pomeriggio in libreria scorre in trepidante attesa. Arriviamo al Craft in anticipo, anche per assicurarci di poter partecipare senza dover parlare; quando ne siamo certe, ci sediamo rispettivamente con una birra e una coca in due delle sedie messe in cerchio. Quelli che arriveranno da lì a venti minuti sono personaggi che riconfermano le analogie con Twin Peaks. Di questa serata ricordiamo una signora dai capelli bianchi lunghi in tuta da ginnastica e stivaletto nero col tacco che, con molta enfasi, spinge i presenti a non aver paura di condividere le loro letture. Comincia un ragazzo che è la versione scozzese e un po' più triste di Billy Elliot, dalla voce nasale e dall'espressione infinitamente mesta;  legge un poema personale sul modo in cui combatte la condizione adolescenziale. Non so se sia il senso del grottesco o la Coca Cola ma devo fare qualcosa per combattere l'impellente bisogno di ridere, quindi batto le mani. Fortunatamente non rimango l'unica. Il momento più bello è però quando la versione femminile del ragazzo (che scopriamo essere la sorella) si alza, e in un tono di voce che penso superi gli 85 decibel legge due poesie. Battito di mani. Straziante. Superati i quarantacinque minuti di presenza, soglia della cortesia, ci alziamo con uno sguardo d'intesa e andiamo via fra gli applausi, per destare meno attenzione. 
Il fascino letterario è stato stroncato in meno di un'ora ma la serata rimane qualcosa di estremamente caratteristico. D'altra parte, siamo a Wigtown...

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