ULLAPOOL CHRONICLES: THE VILLAGERS
"He saw in happiness the seeds of independence, and in independence the seeds of revolt."
- Mervin Peake, Titus Groan (1946)
POLLY
Ha ufficialmente inizio la presentazione dei personaggi che ho incontrato ad Ullapool. È cominciato tutto con Polly. Io vivo in una casetta nel suo giardino; le indicazioni che mi ha dato per raggiungerla sono state: dal porto cammina tenendo il mare alla tua destra, e ad un certo punto, dopo la salita, la trovi. Tuttora non so l'indirizzo.
Originaria di Liverpool - dice "fucking" ogni trenta parole - ha vissuto da studentessa l'Inghilterra di fine anni '60 e ne ha mantenuto lo spirito. Viene nelle Highlands per una prima visita nel 1976 e capisce all'istante che è il posto in cui vuole vivere. Torna a casa, va direttamente nello studio in cui lavora come designer tessile per una multinazionale e si licenzia, lasciando tutti increduli. Chiede al marito se la vuole seguire ma lui rifiuta. Viene da sola. Col tempo aprirà un negozio dove ancora oggi vende le sue creazioni: The Unlimited Colour Company.
Non l'ha fermata neanche un incidente che le aveva paralizzato metà del corpo. In dieci anni ha riguadagnato quasi completamente la mobilità, continua a tessere preziose stoffe indiane con un enorme telaio che ha in casa, prende un volo ogni inverno per l'Asia o il Sud America e si procura i tessuti con cui darà vita ad opere d'arte uniche, come quelle che vedete nella foto.
Il libro scelto da Polly è Titus Groan, un romanzo dal realismo gotico che narra le vicende all'interno di un castello. Un piccolo capolavoro. Come lei, del resto.
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