IN VIAGGIO CON...STEFANO

"Leggevo e leggevo, ed ero affranto e solo e innamorato di un libro, di molti libri, poi mi venne naturale, e mi sedetti lì, con una matita e un lungo blocco di carta e cercai di scrivere, fino a che sentii di non poter più continuare perché le parole non mi sarebbero venute come ad Anderson, ma solamente come gocce di sangue dal mio cuore."

- John Fante, Sogni di Bunker Hill (1982)


 

Stasera è il turno di Stefano, collega della Scuola Librai ma soprattutto attore. E me lo immagino anche bravo. Personaggio istrionico per antonomasia, dunque, coltiva il progetto di una libreria che affianchi la sua compagnia teatrale. Amante di geniali scrittori troppo spesso sottovalutati, tra cui D'Annunzio, stasera Stefano ce ne propone un altro dello stesso calibro, in un curioso incrociarsi di alter-ego:  


Voglio portare a teatro Arturo Bandini, il protagonista di molti romanzi di John Fante. Porterò Bandini prima a bere, poi andremo di corsa a Torricella Peligna. Nel teatrino della parrocchia di Torricella, in Abruzzo. Il padre di Fante partì da Torricella per gli Stati Uniti d’America. In teatro farò accomodare Bandini in platea. Da solo, uno spettacolo tutto per lui. In scena comparirà Arturo Pavia detto “Arturo lo chef”, personaggio teatrale che interpreto da 15 anni. Arturo Pavia è il figlio più o meno legittimo di Arturo Bandini. Sarà uno spasso, Bandini conoscerà suo figlio e riconoscerà la sua stessa testa di ca**o. Sarà una folgorazione, a fine serata fiumi di vino, arrosticini e risate fino all’alba.

Ode a John Fante dunque e a uno scrittore per anni rifiutato dalle case editrici americane. Che si sbagliavano. Quindi grazie, Stefano, di averci ricordato, con lui, che la passione attraversa mille difficoltà ma, se inseguita, ripaga sempre.     

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