ULLAPOOL CHRONICLES: THE BOOKSHOP
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Lounge Room at The Ceilidh Place |
L'arrivo di due simpaticissime italiane nella libreria ha portato un po' di aria di casa ad Ullapool. Vagabondano da sempre in giro per la Scozia, Rossella e Maria Cristina, che stanno pensando di trasferirsi in maniera permanente in quella che è la loro terra del cuore. Non potevamo che andare d'accordo.
Maria Cristina mi racconta di quando, insieme ad un amica, aveva aperto una libreria a Cavezzo, paesino della bassa modenese. Le avevano dato il nome di "Papavero Giallo", fiore in grado di crescere ovunque, anche negli ambienti più ostili; come mi spiega Cristina, cresce anche tra le più impervie rocce dell'Afghanistan, e resiste. A me viene in mente un libro di Khaled Hosseini, e mi fa pensare alla speranza. Mi racconta delle tante attività che facevano per i bambini, delle semplici e meravigliose idee che mettevano in atto, della presentazione di libri di autori locali come quello del mio ex collega e caro amico Cristiano Panzetti, "Come belle statuine".
Lo stesso giorno entra una signora svizzera, che cerca un libro in gaelico. Mi dice che dopo la pensione ha deciso di dedicarsi a dei progetti, e imparare questa lingua ricca di legami col territorio è uno di quelli. Mi racconta anche che aveva gestito una libreria, nella stazione di Friburgo, in cui aveva creato una sezione franco-tedesca e nella quale si facevano letture bilingue. Ha ricordi bellissimi legati a quel posto che aveva chiamato "Thàlia", come una delle tre Grazie figlie di Zeus, protettrice della poesia leggera e della commedia. A me colpisce il fatto che fosse bilingue e posta in un non-luogo.
Post dedicato ancora una volta alle donne, che con i loro progetti concreti hanno la capacità di farmi sognare; donne che, "comunque sia andata", ci hanno provato; donne che dei papaveri gialli hanno la determinazione e delle Muse il sorriso.
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