LA TUA LIBRERIA: ELENA
"Ognuno ha la felicità tra le sue mani, come l'artista la materia prima che egli intende trasformare in una figura."
- Wolfgang Goethe, Wilhelm Meister - Gli anni dell'apprendistato (1796)
ELEGANTE
La protagonista di oggi è interior designer e illustratrice; in realtà è tutto quello verso cui la sua passione per le arti visive, la materia e il bisogno di creazione la portano da sempre: ricerca ed elaborazioni continue, con un occhio di riguardo al mondo dell'infanzia. Con lei ho condiviso una squadra di pallavolo, un appartamento a Parma durante gli anni dell'Università, discussioni antropologiche. Condivido, tutt'ora, l'amore per il paese in cui siamo cresciute e che è scenario di camminate tempranti per la carne e per lo spirito.
La sua libreria è lo specchio della sua persona, e del suo aspetto: luminosa, fine, essenziale ma con elementi ricercati e di una bellezza sofisticata - come i vasi, che ama.
Anche la scelta e la descrizione dei libri la rappresenta in toto: volumi che l'hanno formata e a cui torna ad attingere; frasi brevi e dirette come il suo modo di esprimersi, un po' ermetico ma rivelatore; testi che uniscono pragmatismo e pensiero:
1. WILHELM MEISTER - GLI ANNI DELL'APPRENDISTATO
Wolfgang Goethe (1796)
2. STORIA DI UNA GABBIANELLA E DEL GATTO CHE LE INSEGNÒ
Luis Sepúlveda(1996)
Perché è la storia che ogni bambino e ogni adulto dovrebbe avere nel cuore; parla di amore, amicizia e poesia ( il papà della bambina è un poeta, che probabilmente rappresenta Sepúlveda stesso) quindi ancora parla dello scopo della vita e lo trova - dici poco!
3. LA DECRESCITA FELICE
Maurizio Pallante (2005)
Non è il libro "piacevole da leggere" per eccellenza, ma è estremamente educativo per noi, nati negli anni '80 ed educati al mito della "crescita" economica, del successo personale e del consumismo. Inoltre, probabilmente, è l’unico modo che ha l’umanità di sopravvivere serenamente.
Cara Elena, non ho aggiunto nulla alle tue descrizioni e volutamente, non ho accennato alle trame; perché ti è sempre interessato di più il messaggio dell'opera che la concatenazione degli eventi descritti. Ti ringrazio per aver nominato un capolavoro, il Wilhelm Meister, erroneamente messo da parte, e che Schlegel definì "uno dei tre eventi più importanti del Settecento, insieme alla Rivoluzione Francese e alla Filosofia di Fichte". Il tuo classicismo si mischia alla bella semplicità di uno scrittore cileno, e mi fa pensare a te come ad un quadro Liberty, fusione di elementi all'apparenza dissonanti. Ancora più bello è scoprire che (ma già lo sapevo), sotto tutti gli strati di precetti razionali e inquadrature sul "come fare cosa", si ritrova uno spazio di sentimenti e bisogni primordiali: l'amore, l'amicizia, l'inno alla Vita.
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