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ULLAPOOL CHRONICLES: THE BOOKSHOP

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Vista dalla libreria Ho vissuto il Book Festival  attraverso i racconti estasiati delle persone che partecipavano alle sessioni degli autori poi si fiondavano in libreria; è stato un po' come vivere gli eventi lo stesso, attraverso le loro impressioni, i commenti, i consigli sul libro da leggere assolutamente dopo aver sentito quella scrittrice parlare..."Oh, she was mind-blowing!". Tutte le speaking si tenevano al Village Hall (il "Comune") e la cosa fa molto ridere perché non abbiamo il sindaco ma abbiamo il Comune; Ullapool risponde al Comitato delle Highlands , che penso sia un eufemismo per "villaggio a statuto autonomo", per quello che ho potuto vedere. Questa semi-indipendenza mi piace. Conoscendo anche più persone scopro che difficilmente il nome non è seguito dall'appellativo che descrive il mestiere: John the Postman, Jenny the Ranger... Le donne si chiamano tendenzialmente Becky o Kathy , gli uomini John.  Aneddoto per me di vita...

ULLAPOOL CHRONICLES: THE VILLAGERS

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ANGUS Ad Ullapool, quando vuoi andare da qualche parte in autobus e chiedi indicazioni su quello da prendere, ti viene risposto con il nome dell'autista, non con la direzione. Quindi, per essere sicura di salire sul mezzo giusto verso  Achiltibuie  chiedo a chi guida: " Are you Angus? ". Mi dice di sì, perfetto. Angus è contento di sapere che lavoro in una libreria, perché lui ha la casa che straborda di volumi, di generi diversi. Lo ammetto, non me lo sarei mai aspettata.  Attraversiamo, in un giorno di sole, il villaggio in cui è cresciuto e la casa in cui è nato suo padre, che mi ricorda la copertina di The Black House di Peter May , sulle cui orme vedo arrivare tanti turisti in libreria. Si era trasferito ad Aberdeen per frequentare l'università, prende due lauree, una in sociologia ed una in scienze politiche. Tra i suoi coinquilini c'è una ragazza che abita vicino al suo paese natio. Alla fine dell'università diventerà sua moglie...

ULLAPOOL CHRONICLES: THE BOOKSHOP

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L'atmosfera delle ultime settimane è piena di agitazione per il Book Festival  che avrà inizio domani e che vedrà protagonisti alcuni tra i maggiori scrittori locali e scozzesi. Faccio il nome di  Douglas Dunn, per citarne uno tra tutti quelli che non conoscevo.  Incontri che meritano un ricordo: - Erika, che una volta l'anno viene in macchina dalla Cornovaglia per rifornire la sua libreria di casa.  Si è trasferita più di trent'anni fa dalla Danimarca perché trovava l'Inghilterra più libera del suo Paese.   - Una signora che vive in un villaggio a Nord (nel nulla), ogni sabato mattina accompagna qui la figlia ad un corso di teatro e compra un libro. Avendo smesso di fumare si concede la colazione al Celeidh Place e un libro come "treat". - Robin  che parla italiano e dice "per me questa libreria è...il mondo!" con sua nipote Alex che studia il gaelico e compra testi che non è riuscita a trovare neanche online . Arrivano da Inve...

ULLAPOOL CHRONICLES: THE VILLAGERS

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"Love her but leave her wild." - Harper Lee, To Kill a Mockingbird  (1960)    FAE Non doveva essere lei la protagonista di oggi ma, si sa, scombinare i piani è una cosa che mi viene benissimo. Poi come fai quando l'estetista del villaggio ti dice che il suo libro preferito è " To Kill a Mockingbird/ Il buio oltre la siepe " e tatuata sulla coscia ne ha una bellissima citazione? In uno scatto di euforia ci alziamo in piedi insieme, lanciamo un gridolino di gioia e per un pelo non ci abbracciamo. Ci tratteniamo, immagino, perché siamo in negozio ed è la seconda volta che ci parliamo. Fae , 33 anni, due figli, originaria di Leeds . Dopo tredici anni di andata e ritorno da Ullapool per lavori stagionali decide di trasferirsi ufficialmente in paese e da due anni ha aperto il suo piccolo salone. In queste zone è tutto adorabilmente tiny .  I suoi genitori, anche loro qui, gestiscono il Ladysmith House ,  un delizioso  Bed & Breakfas...

LA TUA LIBRERIA: THE SLEEPY HAMLET

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"Until I feared I would lose it, I never loved to read. One does not love breathing." - Harper Lee, To Kill a Mockingbird (1960) SECRET GARDEN Lo sapevo che sarebbe arrivato il momento di chiudere la rubrica, e per me quello di scegliere. Mi pento anche dopo aver ordinato un piatto al ristorante, figuriamoci dopo aver nominato i tre libri della mia vita. Ma ci provo. Ci tengo però, prima di tutto, a ringraziarvi anche qua: i lettori, gli amici, chi ha commentato, chi ha cambiato opinione, chi ha scelto un libro, chi è passato. Per tutto quello che mi avete regalato e di cui ho fatto tesoro. Come libreria ho scelto di mettere l'interno dell'armadio che avevo in camera quando abitavo con i miei; i libri li ho sempre nascosti lì dentro, sotto i vestiti, come se fossero il bene più prezioso, e con un mio (dis)ordine mentale particolare. Scelgo, senza pensare eccessivamente: 1.  TO KILL A MOCKINGBIRD Harper Lee (1960) Mi dispiace solo che ...

ULLAPOOL CHRONICLES: THE BOOKSHOP

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POETRY IN MOTION Oggi vorrei dedicarlo all'incontro più bello di queste due settimane: Entra un uomo con gli occhiali, alto, capello scompigliato e vestiti da boscaiolo. Fa il dottore nel Devon ma è originario di queste terre, quindi ha bisogno di tornarci spess o.  È  s crittore, anche. Conosce a memoria i poeti locali e, mentre me li sta trascrivendo su un volantino, il successivo cliente, con già i libri da pagare in mano, si ferma e ascolta. Poi dice:"Allora ho sbagliato tutto!(So, I got it all wrong!)", e rimette sugli scaffali i volumi che aveva in mano. Inglese, sulla sessantina, è la fotocopia di Paul McCartney , capello nero tinto e stesso taglio di capelli.  Ha così inizio un bellissimo dibattito sulla Poesia, che io, come forma d'arte, devo ancora sentire totalmente affine. Il tempo si sospende. Quando li saluto, lo faccio un po' a malincuore. Dopo circa un'ora il dottore torna, compra tre libri e mi dice: "Il primo è per te. ...

LA TUA LIBRERIA: CLARA

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'What's your name?' Leon said, when what he meant was - may I love you for ever? And she told him. - Tony Parson, Stories We Could Tell  (2005) OH, SO BRITISH! Clara, classe 1983, anno d'incroci astrali eterni. Dalle medie ad oggi non me lo ricordo un momento importante in cui lei non sia stata presente. A quattordici anni m'insegna a guidare il motorino, che mi verrà comprato quando ormai i miei coetanei stanno per prendere la patente; lo considero uno di quei fatti della vita che equivale ad una promessa di matrimonio: il sigillo di un connubio.  Ci pensa lei a presentarsi, che con le parole è sempre stata bravissima. Dell'aspetto della sua libreria posso dire che la rispecchia: amante del modernariato (non poteva capitare ambientazione migliore in occasione del Salone del Mobile), appassionata di alcuni aspetti della cultura britannica, d'impatto (nel senso che non puoi evitare di fermarti ad ammirarla). Autobiografia della p...